sabato 20 maggio 2017

AI CONFINI DELLA REALTA': Gli spettri ululanti della lingua italiana


Come scrittrice (amo fregiarmi di questo titolo) e come prof di italiano, non potevo non mettervi a parte degli strafalcioni, delle stranezze grammaticali e delle funamboliche creazioni dei temi dei miei alunni. In questo post non entrerò nel merito della letteratura perché me lo riservo per un secondo momento (non si può infierire troppo sul lettore). Però vi avverto: non ridete troppo perché c’è gente adulta e vaccinata che fa di peggio e alcuni pretendono pure di pubblicare! 



E poi andiamo, c'è poco da ridere! Qui si è perpetrato un delitto: la lingua italiana è stata stuprata e poi brutalmente infilzata più volte da più angolazioni. Insomma, sulla BIC dovrebbero mettere il segnale di pericolo col teschio come sulla candeggina e dovrebbe essere richiesto il porto d'armi. Perché è proprio vero il detto: ne ferisce più la penna della spada.



Mi direte: tu non ti senti responsabile? Insomma, dovresti essere tu il baluardo, il Vallo di Adriano che impedisce ai barbari di invadere il mondo civilizzato del nostro patrio idioma. Ma come faccio? Io ci provo, ma certuni sono impermeabili. Che dico? Hanno le tute in titanio e gli scudi spaziali di Star Trek. Non passa nulla.



Facciamo qualche esempio concreto. Il prof d'italiano in genere comincia con l'analisi di testi esemplari, giusto per creare nel discepolo la dimestichezza con la materia, per acquisire le conoscenze tecniche di base che, si spera, userà quando impugnerà la fatale BIC. 

Ma qui già marchiamo male. Si preannuncia sciagura, come in un oracolo I-Ching particolarmente sfigato.



A titolo esemplificativo, vi propongo di seguito le baggianate relative all'analisi del testo poetico, mentre vi risparmio le poesie vere e proprie: ho voluto dimenticarle.



Bestiario poetico
Analisi della celeberrima “San Martino”:

- ci sono abbastanza rime (abbastanza quante? C'è un numero minimo sindacale?)
- "aspro odor" è una sinestesia perché è una cosa che senti con almeno uno dei cinque sensi (tutte le altre cose le senti senza alcuno dei 5 sensi)
- mette la sua tristezza nella poesia per mollarla via ma così non si accorge di avere scritto la poesia più bella della sua vita (il soggetto ha sentito nominare Carducci per la prima volta il giorno della verifica)
- il fruscio delle onde (sì, e il rombo delle foglie, il belato delle galline, il gracchiare delle campane etc.)
- quando l'uva fermenta crea un po' un ribollimento
- Le parole e i versi stanno bene insieme (riferiremo a Carducci)
- Nella prima strofa si parla di una tempesta dove sulla cima della montagna c'è una leggera nebbia e pioviccica (pioviccica è l'amico brutto di petaloso)
- secondo me l'autore di questa poesia provava svariati sentimenti e magari pensò di unirli tutti all'unisoLO...
- il tema è un po' la libertà, in mezzo alla natura e in giro. Parla di sto cacciatore che sembra che vada in giro e osserva il panorama ed è felice. (...) non si capisce il significato, però ha anche parole un po' complicate ed è in alcune situazioni troppo metaforica. (...) Però sta poesia ti fa anche un po' pensare e riflettere.
- ... quattro strofe da quattro versi di settenari di lunghezza equa (com'è la lunghezza iniqua?)
- un altro motivo per cui mi è piaciuta è che non è tanto lunga (viva la sincerità!)



Ma prof, lei fa cose difficili. Carducci chi se lo fila più? E’ arcaico! Okay, allora puntiamo sul fantasy. Il fantasy tira, tra maghetti traumatizzati, draghi sputafuoco, vampiri innamorati e streghe adolescenti; le librerie sono invase. Da fanatica del fantastico, quindi, propongo di inventare una bella storia con maghi, folletti, elfi e quant’altro. Partiamo, ovviamente, dai personaggi, poi il background, tutto da manuale di scrittura. I pupi sono seguiti passo passo, in modo che la BIC non faccia troppi danni.

Ed ecco i risultati. Tra banalità assurde, qualcosa di buono emerge. Anche se…

L’Alunno Manga lo conoscete già. E’ suo questo pezzo da incorniciare sullo zaino del perfetto eroe fantasy:

"Preparò uno zaino con la sua tenda da campeggio, un accendino, una bottiglietta di passata di pomodoro, quattro borracce d'acqua, due cosce di maiale, e dieci salsicce".
Praticamente un hobbit. (capite perché adoro A.M.?)



Ma c’è di meglio. Ecco a voi lo gnomo dalle orecchie assassine (non ricordo di chi)che pare uscito da Munchin dove fa il paio con le carte "Orca zozza" e "Demone slinguazzante":

“Ha due lunghe orecchie a punta che potrebbe ferire qualcuno e quindi, quando è nel villaggio, indossa dei gommini speciali, invece quando esce se li toglie e usa le orecchie come arma di difesa. (...)

Una volta quando era giovane apprendista fece un esperimento che non andò a buon fine. Così oggi Baruffus si ritrova con delle piante che gli escono dalle lunghe trecce e ogni mese le doveva potare, se no il peso della pianta è maggiore e lui cade. (...)
Ha questo grande nasone rosso perché è allergico alle erbe, ma essendo mago del villaggio deve raccoglierle. Quindi quando prepara le pozioni starnutisce ogni due per tre e il muco cade nel calderone e questo è l'ingrediente segreto.”



Se vi viene da vomitare non è colpa mia.



A questo punto qualcuno obietterà: ma cacchio, sono bravi, di che ti lamenti? C'è gente che ha venduto centinaia di copie e fa molto di peggio. Vero, ma non abbiamo finito. Questa era la crème de la crème. Ora arriva la roba per stomaci forti

Dobbiamo addentrarci in un luogo ben più pericoloso, una palude che quella stigia al confronto non è nulla. Qui, dalle acque sbucano i veri mostri, gli spettri della lingua italiana che ululano inconsolabili. 



Verifica di grammatica:

Quesito 1: Scrivi il maschile o il femminile mancanti. Spuntano: ippopotama e ippopotamessa, ovino e bue come maschile di pecora, cania come femmina del cane, patrigna femminile di patrigno; uoma femminile di uomo (adorabile, oserei dire biblico)...                                                                                  

Quesito 2: plurali e singolari.

deo singolare di dei; bui come plurale di bue; tempi plurale di tempio; le mane con i relativi diti; gli uovi...



Quesito 3: Scegli la versione corretta di questi nomi in base alla frase (grazie/grazia; velo/vela; cenere/ceneri).
Risposte:

- i prigionieri chiesero le grazie al presidente (Possibile titolo sul Corriere: “Mattarella versione sexy suscita l’interesse morboso di detenute e detenuti in crisi di astinenza”)

- il pasticciere ha spolverato una vela di zucchero sulla torta (e poi ha preso il mare)

 - Cenerentola dormiva tra le ceneri del camino (non si sa se si tratti dello zio Camino morto tempo prima o se in casa della matrigna avessero installato un forno crematorio… la scena resta comunque inquietante).



Nuovi superlativi:
Benevolessimo, benevolerrimo, ulterrimo, migliorissimo, ulteriorissimo.




Ed ecco a voi, dulcis in fundo, lo strafalcionario (in fase di costante aggiornamento):

  • All’ontanandosi
  • Poi io mi unissi agli altri
  • Stammo poco in camera
  • I mobili non centravano niente (avevano una pessima mira)
  • Ci sono le scimmie che rappresentano la selvacità degli uomini
  • Visto che Mantova è tutta a sassi, mi sono scavigliata
  • Era difficile seguire il capitano che parlava negli autoparlanti
  • Il quore pompa il sangue…
  • Il domigno russo
  • Spero che vadino bene (tipico, in stile fantozziano)

Io spero che "vadino" a studiare. Di corsa! 


NB: ogni riferimento a fatti o persone esistenti è  casuale. Se vi riconoscete, dovete interrogarvi sulla vostra preparazione.

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