venerdì 28 aprile 2017

Ai confini della realtà - LA GITA SCOLASTICA (2)



“Prof. ha un cerotto?”
“Che ti sei fatto, Procopio?”
“Niente. Ieri, mentre mi depilavo nella vasca da bagno mi sono tagliato.”
Così si apre la giornata, ore 7.15, sul pullman.
Vi lascio immaginare il resto.
Ore 8.15, dopo “obbligo o verità”, entriamo nella fase barzellette idiote del tipo: “Prooooof, lo sa che cosa fa un gallo in una chiesa?”
“No, Eulalia” (gli zebedei qui sono già in formato pallone da calcio, perché è il settimo indovinello)
“Il chicchirichetto.”
---- NO COMMENT ---
A questo punto l’insegnante livello PRO cerca di estraniarsi e assopirsi, usando complesse tecniche che farebbero invidia a uno yogi e che i proff mettono a punto tutti da soli, motivo per cui il Dalai Lama dovrebbe farci membri onorari del suo club di bocce. Anche perché questo strano stato alterato di coscienza comporta l’attivazione di speciali sensori settati su “forme di vita ribelli tra gli undici e i quattordici anni”. Si tratta di dispositivi altamente specializzati, che fanno risvegliare la povera prof un nanosecondo prima che Teodolinda o Ermenegildo facciano qualcosa di irreparabile. E’ solo grazie a simili superpoteri che Alberico non riesce a sgraffignare la busta da 200 marshmallow all’autogrill e che Ubaldina non rimane intrappolata nel bagno perdendo il pullman.
Ma non finisce qui, come vedrete.
Ore 11.00 La visita Mantova è appena iniziata, siamo entrati nella prima sala di Palazzo Ducale che già la Gang (ovvero il gruppetto degli alunni più rompipalle dell’universo conosciuto) ha iniziato la litania: “Oh, ma è palloso, prof! Ma quanto dura? Ma quanto dobbiamo vederne ancora? Io non sono venuto per questo, cazzo!” (Il turpiloquio è d’obbligo, se no il soggetto verrebbe espulso dalla Gang con disonore).
Qui la prof ha la tentazione di girare su se stessa, trasformarsi in Wonder Woman e tirare una salva di schiaffoni ai simpatici alunni del suo cuore, ma per fortuna si aziona l’altro grande superpotere: il PE, ovvero Pazienza Estrema. Che peraltro impedisce all’insegnante di finire al gabbio per strage diciamo ogni giorno lavorativo della sua vita.
D’altra parte, a discolpa dei mostri, la guida sembra uscita da “Il ritorno dei morti viventi”. In pratica gli amici la chiamano affettuosamente Valium.
Ore 12.45 In albergo. La prof-PRO si trasforma in un misto tra una psicologa e una SS. Ubaldina, infatti, ha litigato con Teodolinda e piange come una fontana perché non può assolutamente dormire in camera con lei. Non importa che fino a mezz’ora prima fossero culo e camicia, no! Nel frattempo, però, Attila e il Saladino hanno pensato di demolire l’albergo, mentre le ragazzine si lamentano di non avere abbastanza tempo per piastrarsi i capelli.
Ore 15 – Finalmente siamo sulla nave per la navigazione sul Mincio. I frugoletti hanno speso tutti i loro soldi in mi*****te che si sono fatti impaccare da un vu cumprà che pare uscito da Alì Babà e i Quaranta Ladroni, ma per il momento hanno altri obiettivi: broccolare, raccontarsi cavolate, e fare gli scemi sul ponte scivoloso di pioggia. Infatti c’è il serio pericolo che finiscano per tuffarsi come aironi in cerca di qualche grassa carpa. Per fortuna tutto va bene, tranne le chiappe congelate e il bombardamento acustico (urla di adolescenti impazziti + altoparlante del capitano che ignaro descrive l’avifauna dalla sua cabina senza curarsi minimamente che sulla sua testa sia in corso un sabba).
Ma veniamo al momento clou: la notte, quando cioè i Gremlins subiscono la trasformazione più spaventosa.
La Gang ha la camera esattamente sopra la testa della sottoscritta. Dopo dieci minuti diventa chiaro che la scelta è: O ME O LORO. Il capo della Gang, infatti, dopo aver ballato coi compari qualche danza rituale raccapricciante battendo furiosamente sul pavimento, si è affacciato per convincere  passanti di essere un profugo e ha invitato un tizio in bicicletta a raggiungerlo per un party. Quando busso, una voce urla: “Non può entrare, siamo nudi”, mentre un’altra gli fa eco: “Aspetti che nascondiamo la bamba!” Poi la porta si schiude, ma è una trappola. La Gang, infatti, sferra un attacco con armi chimiche e batteriologiche cui solo l’insegnante PRO può resistere: il mix venefico di puzza di piedi e adolescente sudato.
Il capo della Gang, redarguito aspramente per l’adescamento di sconosciuti e il disturbo della quiete pubblica, non si cura neppure di negare le proprie imprese, sghignazzando, mentre i compari sembrano contriti. Ma è solo una manovra per confondere il nemico, perché dopo qualche minuto nella stanza sopra la testa della sottoscritta i mobili vengono spostati e inizia una partita della Champions League.
A questo punto non c’è Convenzione di Ginevra che tenga. E’ giunto il momento! C’è solo una speranza di dormire: usare l’arma più potente, la Parola Magica che comincia con la S… SOSPENSIONE.
Imitando il potente Gandalf o la Strega Bianca (dipende dai punti di vista), le proff si coalizzano e, battuto il bastone de potere sul pavimento, liberano il terribile incantesimo.
I Gremlins cominciano a rattrappirsi. A tratti, nelle successive 24 ore, la loro natura mutante riemergerà, come i lupi mannari di fronte alla luna piena, ma ormai la Sospensione aleggia come una mannaia sui loro capini. Le insegnanti, dunque, sebbene stremate, riescono a portare a termine la missione e a riconsegnare i loro adorati allievi nelle mani amorevoli dei genitori.
Naturalmente, nel frattempo, durante il viaggio del ritorno i mostriciattoli sono lentamente tornati alla loro forma umana. Qualcuno, addormentato, sembra persino un innocuo angioletto. Ma non fidatevi: basterà un’altra gita per scatenalo.

NB: I nomi sono frutto di fantasia. Ogni riferimento a fatti o persone è  casuale.


mercoledì 26 aprile 2017

Ai confini della realtà - LA GITA SCOLASTICA (1)

Tra le esperienze ai confini della realtà che è possibile fare senza bisogno di astronavi, portali dimensionali o macchine del tempo, c'è la gita scolastica.
Vi ricordate il filma "Viaggio allucinante"? Ecco. La gita è peggio. Perché invece di fkuttuare dentro le arterie evitando collisioni con globuli troppo pasciuti, qui verrete a contatto con i mostri, quelli veri!
A questo punto è necessaria una precisazione per i genitori: voi siete convinti di avere messo al mondo dei normalissimi esemplari di Homo Sapiens Sapiens, ma i realtà i vostri cuccioli sono mutanti che, lontano dal loro habitat, si trasformano i creature dalle caratteristiche più impensabili.
Ho visto coi miei occhi innocui chierichetti, tutti casa, pallone e chiesa vestire (o meglio svestire) i panni (rubati) delle compagne in improbabili streap tease che farebbero invidia alle peggiore drag queen; oppure ragazzine placide e assennate scalare i muri emulando Cat-woman. Che dire poi dei duri e puri che si trasformano in mammolette piagnucolose? O dei dodicenni che confessano di non potersi togliere le scarpe perché... non sanno come riallacciarle? True story!
E non parliamo degli imprevisti come la ragazzina che si è addormentata sul traghetto a Venezia; o del compagnuccio che, sullo stesso traghetto ha vomitato sui piedi del marinaio addetto all'attracco. E non aggiungo che la sottoscritta avrebbe preferito inabissarsi nella torbida laguna veneta.
D'altronde non conta quanti chilometri avete fatto percorrere ai vostri cari alunni, a che ora si sono alzati al mattino per partire, quanto hanno urlato sul pullman raggiungendo un livello di decibel punibile dalla legge: la notte, cari lettori, è il momento in cui i Gremlins fanno la loro trasformazione, attingono a energie inaspettate e si scatenano. Vampiri in frenesia col favore delle tenebre e naturalmente zombie vomitanti alla luce del sole. Sulle scarpe altrui,
ça va sans dire.
Peraltro, chi non ricorda le proprie imprese di adolescente, quando correre nei corridoi di un albergo in mutande facendo fesso il prof era il massimo della libidine? Ricordo che una mia compagna di collegio era deliziata da come sapeva imitare il verso del gallo solo per indispettire le suore messe a sorvegliarci e instillare nelle poverette il dubbio che fosse il segnale convenuto per invitare in stanza orde di pirati arrapati. E ancora, come non provare un gusto perverso nello stanare la professoressa di solito così carina, in versione struccata, con indosso il pigiama con le paperelle, occhiaie scavate con le pale e ciabatte degne della nonna Abelarda? 
Mai e poi mai avrei immaginato di trovarmi dall'altra parte della barricata, a domare i mostri travestita da SS (un ruolo che non mi si addice affatto).
Ma pare che mi tocchi.
Domani, ore 7 il pullman parte. Diretto ai confini della realtà. Tornerò viva? Se questo fosse il mio primo e ultimo post avrete la risposta.
 
NB: ogni riferimento a fatti o persone esistenti è  casuale. 
   

Identikit del Dr. FantaCat

Suppongo che il primo post di un blog debba essere una presentazione. Un po' come quella cosa degli alcolisti anonimi: "Ciao, mi chiamo Ermenegildo, faccio lo spedizioniere di sterco e non bevo da sei mesi." Ora, posso immaginare che con un lavoro del genere uno voglia scolarsi almeno un barilotto di grappa al giorno, ma questa è un'altra faccenda...
Insomma, mi pare se non altro educato dire chi sono. Non pensate?
Innanzi tutto, non  faccio lo spedizioniere di sterco: per campare faccio la prof, per passione scrivo (sono anche giornalista ma è da un po' che mi sono concentrata sulla scrittura creativa e ho all'attivo due romanzi e alcuni racconti); e, soprattutto, sono antropologa, il che equivale a una sicura patente di svalvolatezza.
Seconda cosa, come avrete capito, Dr. FantaCat è un soprannome o meglio un nome di battaglia.
Da dove nasce?
Cat proviene da Caterina che è il mio nome di battesimo, ma anche dai gatti, che metto nella mia top ten delle creature più fantastiche e fantascientifiche che il Padreterno abbia messo in cantiere.
Fanta invece è collegato alla fantascienza e al fantasy, ma anche al fantastico e alla fantasia più in generale.
Ma non crediate che questo sia il solito blog autopromozionale per aspiranti scrittori frustrati o il balcone da cui i nuovi profeti del web pontificano e giudicano le opere altrui.
Troppo facile! Io voglio andare oltre. Voglio scovare ed esplorare, con IRONIA e (spero) acume le cose incredibili che ci circondano:dagli animali marini a biolumenescenza alle molteplici culture e abitudini dei popoli; dalla creatività folle di un artista alle assurdità dei miei alunni; dai riti più esotici alle buffe fissazioni del mio vicino...

A questo scopo ho pensato ad alcune rubriche, ma altre mi verranno in mente di sicuro man mano che si procede:
  • Ai confini della realtà
  • L'alieno della porta accanto
  • Strani nuovi mondi
  • Fantalibri
  • Il laboratorio dello scrittore
BUONA LETTURA!